Qualche giorno fa abbiamo ricevuto una visita al blog dal Brasile. WOW!
Probabilmente in debito di film, io me ne sono fatto uno tutto mio dove il nostro brasiliano è un tipo preromantico, teme l’arrivo dell’estate, il sole e l’allegria ma è già, controvoglia, in maniche corte. Un tipo fuori norma, in effetti, chissà con che terrore attende il carnevale di Rio….
Comunque, sarà di sicuro frutto delle cavalcate della mia mente, ma metti che sia davvero così! Non sarei io se gli negassi un tenero ricordo dell’autunno triste e piovoso che qui è il presente (e lo sarà per, arrotondiamo, almeno centocinquanta giorni), giusto?
Quindi, et voilà, i Midlake.
“Non vogliamo essere accusati di plagiare i Radiohead. […] Ascolto molto molto di più i Jethro Tull che i Radiohead […] e potrei scrivere dieci canzoni simili a quelle dei Radiohead prima di una che ricordi i Jethro Tull.”
Dei Jethro Tull parleremo un’altra volta, ma secondo voi, potevo lasciar correre un’affermazione come questa (plagiatori di Radiohead – una delle mie più belle ossessioni), pur presuntuosa e arrogante, e non andarmi ad ascoltare l’album ‘incriminato’?
Non potevo. Continua a leggere

Eccolo, è lui, finalmente è tornato il vate delle congiunzioni, silenzio tutti, vediamo se stavolta ci scappa anche qualche contenuto.
Dunque, le cose sono andate così: avevo chiesto ad Alex una presentazione un po’ in sordina, così, un inciso all’interno del post sul 


Ecco, proprio quando ti viene sempre più rimproverato di ascoltare solo musica NON ITALIANA, e quando tu ormai se lì lì per rassegnare le armi e dire: ciao sono Alex e sono esterofilo da vent’anni… ecco che, pacifico, arriva lui a calare non un asso ma un intero album di assi (e più di quattro, comunque).
A 

