Eccoli là, beccati! Tutti pronti a dire “Oh, ecco la Stefania”, “Ciao Stef” , “Continua così Stefy” e invece … sono di nuovo io, la Vale.
Purtroppo c’è stato un piccolo intoppo. Vi ricordate tutta la nostra presentazione alla Ste giocata sul discorso “accendere la luce, abbagliare, spegnere la luce”? Ecco, la Stefa (donna con un’enorme autoironia) voleva fare un’entrata in scena mascherata da lampadina, ci ha lavorato giorno e notte… Salvo accorgersi, al momento dell’entrata in scena, che si era preparata un costume da LAMPADINA A INCANDESCENZA. Orrore! Sacrilegio! Fuorilegge! Aita Aita! Insomma, sta cercando di mettersi a norma ma ci vorrà ancora qualche giorno, nel frattempo portate pazienza, rimettete la sveglia un po’ più avanti e leggete sotto (pigri e fatalisti astenersi, non avete bisogno di incentivare la vostra naturale predisposizione all’inazione).
Sembrano passati pochi giorni dacchè vi suggerivo di ascoltare gli Of Monsters and men (che tra l’altro stanno avendo un ottimo successo malgrado il mio post) invece ALLORA eravamo in luglio… e ADESSO … gulp! … siamo a fine settembre.
Devo quindi affrettarmi con i consigli per l’autunno, prima che ci troviamo tutti immersi nelle nebbie e foschie atmosferiche nonché umorali senza sapere come affrontarle. Paura eh?! che mi metta a raccomandarvi di vestirvi a strati, areare le stanze, bere molte spremute ecc ecc… ma no, NO, non voglio rovinare l’effetto dei servizi dei vari TG che stanno per essere rispolverati per l’ennesima volta. I miei consigli non vi aiuteranno a salvaguardare la salute, ma solo a migliorare la qualità di vita 🙂
Per fare questo vi farò ascoltare Like a stone degli Audioslave (dal loro primo album omonimo del 2002).Come sempre (ma anche no), un breve compitino per casa giusto per salvare la faccia visto che siamo in un blog musicale : gli Audioslave sono stati una superband creatasi dall’incontro tra Chris Cornell, già talentuoso cantante dei Soundgarden e tre (su quattro) ex Rage against the machine, tutti nomi noti anche ai non ascoltatori della loro musica. Superband che ha venduto tanti dischi ma che, da quel che ho letto, non ha mai molto convinto i critici, come c’era da aspettarsi del resto (forse che tutti non erano lì pronti a fare confronti con il lavoro fatto nelle band precedenti tanto più innovative?). A me come al solito di tutti questi discorsi m’importa il giusto (cioè niente), perché a me la musica arriva o non arriva, e quando arriva … non lo fa sempre per lo stesso motivo, né passando dalla stessa porta.
Like a stone, ad esempio, è passata attraverso la riflessione che mi è partita fin dal primo ascolto, sentendo Cornell cantare “In your house I long to be – Room by room patiently – I’ll wait for you there LIKE A STONE – I’ll wait for you there alone”.
E la riflessione, sbocciata sull’incredulità e concimata dall’invidia, è stata: “Davvero si può stare fermi ad aspettare???? Esiste su questo pianeta qualcuno che ce la fa?” e all’improvviso il ritornello è diventato il mio obiettivo, il mio livello di difficoltà successivo. Aspettare. Ferma. Come un sasso. Da sola.
Allora, vediamo un po’… secondo voi quanti modi ci sono per affrontare l’autunno che avanza (della vita)? Ok ok, tanti… ma io invece, anima semplice, ne conosco solo due. Il primo consiste nell’essere costantemente un’anima in pena, di “stressare” le cose a furia di pensarci ancora prima che succedano, di creare occasioni e situazioni solo per paura del vuoto, credendo che, solo perché noi siamo tanto irrequieti anche tutto il resto ci verrà dietro, e che così facendo riusciamo A COSTRINGERE LE COSE A SUCCEDERE. A volte funziona, ma ci vuole il fisico … e quando, più frequentemente, non succede niente ci ritroviamo esausti e delusi, in urgente bisogno di fare un defrag.
L’altro modo, indovinate un po’, consiste invece nello STARE FERMI. FERMI. LIKE A STONE.
O anche fermi come i samurai dei cartoni animati Ninja (Sasuke, Ninja Kamui…) tanto rapidi nell’azione quanto PAZIENTI ED IMMOBILI nell’attesa. Impariamo a stare fermi, risparmiamo le energie di modo che, quando qualcosa succederà, noi saremo freschi e riposati mentre, quando non succederà, noi saremo freschi e riposati lo stesso 🙂
Mission impossible, I know… but when the going gets tough, the tough get going.
Il Frammento: da imparare a memoria, e ripetere come un mantra ad ogni caduta in tentazione, è la prima esecuzione del ritornello ispiratore (alla seconda e ancor più alla terza ripetizione la tanto cantata calma olimpica di Cornell comincia a dare segni di cedimento, e noi abbiamo bisogno solo di buoni profeti… benedetti i frammenti!)
Pronti a trasformarvi in statue di sale?
Il link al brano completo
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“Non compagni, non voli. Non ti cal d’allegria, schivi gli spassi; Canti, e così trapassi”…..
Ecco, tutto questo sfoggio di copia e incolla (oppure su google ho solo controllato solo che fosse giusta? a voi la scelta) per arrivare a “trapassi” e passarvi un po’ del mood di queste mie settimane.
Sono ancora qui, sulola terra, quindi leggo ma non riesco a scrivere perchè da grandi poteri derivano grandi responsabilità e avrò ancora una settimana piena di “grandi poteri”.
Per un giorno, uno solo, vorrei provare altre esperienze “pazienti e immobili” (la statua di cera del museo di madame Tussauds va bene)…..mMa alla fine il post l’ho letto e riletto, e anche il frammento.
Valeria, bellissimo esordio autunnale, con raffinata apertura alla “relazioni pericolose” che lampadina o no, sicurezza elettrica e rispetto delle leggi internazionali a parte, mi fa immaginare un futuro simpatico duello “vocabolario e tastiera alla mano” tra vicine di casa (un po’ la versione aulica delle “donne nude che lottano nel fango”. Divertente, molto divertente.
La canzone non la conoscevo e il frammento mi ha lasciato così com’ero prima. La strofa invece mi piace, trovo sia più bella e interessante.
Valeria, ti vedo già: “ecco il solito CHE NON GLI PIACE NIENTE che non miagoli in minore.”
E invece no: poi è successa una cosa. C’è il frammento, ho trovato il mio! diverso dal tuo: si tratta del verso subito dopo l’assolo tamarrissimo (nel video non ho visto la catena d’oro al collo di nessuno, come mai?), dove finalmente c’è un giro che mi piace tanto (musica e accordi), naturalmente con il tocco in minore. Mi piacciono molto anche le parole, che adesso non ricordo e che – vado di fretta – non potrei ripescare. Abbiate pazienza, oggi o scrivevo così a braccio nell’universo del pressapochismo e improvvisazione (wabi sabi) o non avrei scritto affatto.
magari riesco anche a inserire il mio frammento…..non so vediamo. vedrete qui sotto, eventualmente.
[audio src="https://ioego.files.wordpress.com/2012/09/audioslave-like-a-stone_frammento2.mp3" /]
Amen
PS: 4 stelle al brano
Oooooh, il Passero Solitario del Leopardi… bello! Se a scuola ti è toccata come a me (imparare a memoria Il passero solitario E Il sabato del villaggio) su Google avrai solo controllato la correttezza della citazione, sennò ottimo copia e incolla 🙂
Mi fa piacere che la canzone ti sia piaciuta, e cmq non mi sarei stupita del contrario (un anno di blog non è passato invano). Anche a me il testo piace molto (sarebbe piaciuto anche al Leopardi credo), e mi piace tutta la canzone… non è sempre così, ma pure questa volta la scelta del frammento è stata un po’ sacrificata alle esigenze editoriali 🙂
Quando avrai un po’ di tempo vai a leggerti qualcosa su Tom Morello, colui che tu definisci chitarrista tamarro… lo è nelle pose forse (malgrado la mancanza della catena… solo in questa occasione?) ma da quel che ho letto è uno stimato professionista. Lo so che per i tuoi gusti personali tutto quello che non è elegante e raffinato ti respinge, ma il mondo è bello perchè è vario, o no?
Ma davvero la mia simpatica spiegazione del ritardo della Stefy ti ha fatto venire in mente le donne che lottano nel fango? Mah … non era questa l’intenzione, ma anch’io, come Jessica Rabbit, sono vittima di forti pregiudizi (a lei la disegnano cattiva, a me mi percepiscono così…).
Tieni duro ancora un po’, a quanto pare i tuoi Grandi Poteri sono a tempo e prossimi a scadere. Nell’attesa di quel momento, che la Forza sia con te!
autrici che lottano nel fango: no, non ti preoccupare, probabilmente sono solo fantasie, semplici e primitive e automatiche, che abbiamo noi maschietti quando c’è uno scambio qualsiasi tra donne.
In un telefilm come How I met your mother l’avrebbe pensata Barney, ma poi tutti gli altri gli sarebbero andati dietro. Ecco, io oggi vorrei essere figo come Barney (almeno fino a sera), oppure di lui avrò solo i pensieri? Mah!
Have a nice day !!!!
Allora un caloroso benvenuto alla Ste…
…come dici… sei Valeria? 🙂
beh, allora, complimenti a te per la scelta del pezzo (e ovviamente del frammento) che mi è davvero piaciuto, anche se personalmente trovo che il significato delle parole passi un po’ in secondo piano rispetto all’energia trascinante della musica che di certo (almeno per quanto mi riguarda) invoglia più a muoversi che a stare fermi ad aspettare.
Comunque stavo riflettendo che, fra “bellezze imperfette” e “pazienti immobilità” nell’attesa che i momenti bui passino, mi state diventando tutti e due veramente molto filosofici… direi quasi Zen!
Che dire, siete sempre più, ogni giorno che passa, i miei guru preferiti.
E ora me ne torno ad aspettare tranquillo e immobile (come una pietra) che arrivi domani (o, se preferite, diciamo che me ne vado a dormire…)
P.S.: commento scritto entro le 24 ore dalla pubblicazione del post… sto migliorando…
Sì Marco, stai veramente ritornando in forma, e questa volta posso proprio ringraziarti per il tuo PUNTUALE commento, che mi fa sentire un po’ meno quella che “se le canta e se le suona” in perfetta autarchia.
Dici che io e Ale stiamo diventando i tuoi guru di riferimento? Permettimi di aggiungere dunque “fate come dico, non fate come faccio”, così … giusto per mettere le mani avanti 🙂
Anche a me la canzone piace nella sua interezza, ma il titolo e il ritornello mi hanno ispirato pure la riflessione di cui sopra (chissà come mai).
Ti auguro una perfetta giornata immobile.
Gli Audioslave sono da anni una delle mie band preferite, anche se sinceramente preferisco i RATM, ma musicisti come Tom Morello e company qualsiasi progetto facciano portano alla luce un capolavoro
Grazie per la tua visita e il tuo commento, mi ripropongo di ascoltare un po’ di RATM per colmare una delle mie tante lacune, non solo musicali.