RADIOHEAD | Nice Dream

Quante volte avrò citato i Radiohead in questi mesi? Una, due, tre, cinque ?
Naturalmente parlo di ‘milioni’ ed è facile che sia la cifra giusta – arrotondata per difetto – contando quanto li ho finora tirati in ballo per le similitudini con la canzone recensita, la voce di Thom Yorke, le mie passioni di ieri, la costruzione complessa dei loro brani e bla bla bla bla.

Tutto già detto in mille modi, nel tentativo di sembrare ogni volta unico e originale, ma soprattutto di mascherare la vera unicità – nel senso “solo uno e sempre quello” –  stava nel contenuto, questo: i Radiohead sono stati per molto tempo nel mio cuore;  una passione tanto forte quanto inattesa (ebbene sì, ero una groupie, e allora?), slegata dalla musica che ascoltavo quando mi avvicinai a loro per la prima volta. Continua a leggere

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GREEN DAY | Holiday

Se ti muore la gatta che ti ha tenuto più compagnia di qualsiasi essere umano negli ultimi 13 anni, disperarsi è fuori luogo perché era solo un animale.

Se il lavoro invece di essere, almeno a tratti, un appagante sistema di guadagnarti la pagnotta è da troppo tempo una sanguisuga che ti prosciuga del tuo tempo e delle tue energie, lamentarsi non è consentito perché “almeno tu un lavoro ce l’hai”.

Se la salute non è più quella di una volta e a 39 anni mangi più pastiglie che caramelle, preoccuparsi non vale perché c’è chi sta peggio.

Se crescere due figli in questi  tempi di crisi mondiale, siccità incombente, fine del mondo imminente qualche volta ti toglie il sonno… bisogna pensare a chi i figli non li ha e li vorrebbe, e poi non potevi pensarci prima?

Se sei famosa per essere una conversatrice stimolante, ma qualche volta non hai voglia di schermaglie verbali ma solo di un po’ di tenerezza allora sei complicata, però se sei su di giri e di umore scherzoso allora sei una rompicoglioni.

Se non riesci a raccontare la trama del film “Welcome” senza commuoverti, è solo perchè sei troppo emotiva.

Se qualche volta non ne puoi più di tutti questi giudizi ma, come un personaggio del libro che ho finito oggi, pensi “Certo che ti cadono le braccia a furia di sbraitare per avere ragione” perché non ce n’è proprio più, e allo stesso tempo, tragicamente, sai che quei giudizi non sono sbagliati… allora l’unica soluzione è lasciar sbraitare chi di energia ne ha ancora (o ne aveva?) e che non si vergogna di dire “Bianco” oppure “Nero” perché il Signore gli ha fatto il dono di guardare le cose da una prospettiva sola (o perlomeno da una prospettiva alla volta).

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