THE SMITHS | Last Night I Dreamt that Somebody Loved Me

“Questa notte ho sognato che qualcuno mi amava. Ma è solo un altro falso allarme”
Già può bastare, vero?
Questi sono The Smiths. E se “Isotope” dei Savoy è il sindaco del paese dalle canzoni strazianti,   per “Last night…” è solo questione di tempo, certo lo diventerà alla fine del mandato.

Mi rendo conto: i brani che amo concorrono tutti per il premio di canzone più triste del sistema solare e, non essendo io propriamente uno che si ‘spassa’ la vita tra viaggi e cocktail – quindi senza bisogno di botte di normalità – comprendo il perchè della seconda domanda che spesso mi viene posta quando ascolto ‘le mie cose in casa’ (la prima è “potresti abbassare?” un trabocchetto che significa “dovresti spegnere” e non ammette che una sola risposta) che è questa:  perchè intristirsi per forza?
Continua a leggere

The union of the snake | Duran Duran

Nostalgia canaglia? Non ci crederete ma … no, o meglio: non solo.

E’ vero, lo ammetto, anch’io sono stata una duraniana sfegatata, ma lo sono stata (attenuante: la giovane età) nel più diffuso e sciocco dei modi: ero INNAMORATA di Joh Taylor (l’unica in tutto il mondo davvero), e anche gli altri mi piacevano tanto. Le loro canzoni le ascoltavo, ma avrebbero potuto cantare anche Quel mazzolin di fiori e sarebbe stata la stessa cosa. Poi la cotta è passata (John, inspiegabilmente, non si è mai accorto di me) e loro sono finiti nel dimenticatoio.

Continua a leggere

Tattva | Kula Shaker

“Trent’anni dopo, come i Beatles dopo il viaggio in India. Favolosi!”

Così potrebbe essere una recensione via SMS su questo pezzo dei Kula Shaker (dai, questi qualcuno li conosce, vero?).
Invece la vita è ingiusta e talvolta ci obbliga a fare cose che non vogliamo, tipo “andare in un blog, cliccare su un articolo, leggerlo tutto”, per cui mettetevi comodi, anche se cercherò di essere più breve che in passato.

Il mio incontro con i Kula Shaker risale al 1996, anno di uscita del loro primo album “K” e del singolo “Tattva” che ascoltai durante una puntata del…..Festivalbar!!! Continua a leggere

We are the pigs | Suede

Dopo i ‘nuovi e gioiosi metodi per deprimersi’  illustrati la settimana scorsa (Isotope | Savoy) oggi una scelta meno alienante, anche per allontanare l’eventuale immagine alessandro+vite sul cuore+avvitatore che qualcuno potrebbe ricavare dalle proposte musicali finora pubblicate. Continua a leggere

ADELE | Set Fire to the Rain

(A questa canzone il merito di avere dato il ‘la’ all’idea di questo blog)

Provate a pensarci, è vero o no che il panorama musicale ci propone sempre più spesso belle voci ‘e basta’ ?

E’ vero.

E come sugli aspirapolvere insegna il manuale del venditore porta a porta (a ogni dimostrazione  si deve mostrare ogni più piccolo e insignificante accessorio) probabilmente anche per ‘creare da una bella voce un’artista di successo’  ci sarà una guida infallibile da seguire a cui – per semplificare – accollerò tutte le colpe: per ogni disco, canzone, strofa, ponte, inciso che ho ascoltato, in cui  passare semplicemente dalla ‘nota A’ alla’nota B’ sembra essere vietato. Dove la ‘nota B’ diventa una luce alla fine del tunnel, quasi un miraggio, raggiungibile solo dopo un tripudio di note e notine accessorie squittite dall’ugola d’oro di turno. Continua a leggere