Si era già capito. Sono prevenuto e sospettoso quando si tratta di canzoni di Natale: le rielaborazioni compracasa – comprabarca – fai contenta la casa discografica dei furbetti di turno non fanno che alimentare il mio disprezzo. Ma ogni anno faccio qualche tentativo, in genere disastroso, e alla fine ascolto solo “Merry Christmas” (non sono sicuro del titolo) con QUELLE canzoni cantate da Dean Martin, Nat King Cole e altri grandissimi. Tutte versioni d’annata, la più giovane avrà 45 anni, ma che classe! Oltre a queste c’è poco nella mia lista dei preferiti, con alcune eccezioni (oltre ai Natali Piccolini, naturalmente). Una è la canzone di cui volevo scrivere oggi, e l’avevo già decisa da un po’, ma nell’intenzione di spendere una riga per una new entry che mi aveva folgorato proprio in questi giorni sono andato a riascoltarmi il pezzo…… e non ce l’ho fatta a lasciarlo a una sola riga, per cui gli dedico l’intero post. E mi impegno a scrivere anche l’altro e pubblicarlo in tutta fretta (AGGIORNAMENTO: il frammento lo pubblicherò già oggi o domani mattina).
As the Snowflakes Fall è un pezzo nuovissimo, tratto da un album inaspettato (Funny Looking Angels) degli altrettanto inaspettati Smith&Burrows, credo una specie di instant-band di cui fa parte Tom Smith il cantante degli Editors. Chissà come, questi avranno ascoltato le mie preghiere e si sono messi in testa di fare un album con le palle, quindi Natalizio (unico momento in cui usare questa parola in assoluta, cristiana e religiosa libertà: palle di neve, palle di natale, che palle il Natale).
Ed è tutto perfetto, proprio come il sottoscritto pensa che dovrebbero essere tutti: musica evocativa e quieta, SOPRATTUTTO SOBRIA (vero Mariah?) che accompagni la neve che cade anche se non cade. L’accostamento di queste qualità rare e proprio per questo preziose, nel periodo natalizio cosa fa? Apre i cuori: quello di Ebenezer Scrooge , il mio e, sì, anche il vostro.
Ti fa pensare che tutto sommato il Natale non è solo quello che è diventato ma è un momento in cui tutti possiamo permetterci di fermare la mente e vivere rallentati e sospesi, gustando tutto ciò che di bello, originale, speciale, nuovo, vecchio, normale e quotidiano accade continuamente alle nostre vite. La stessa cosa che proviamo quando, invece dell’auto, prendiamo la bicicletta e andiamo per le solite strade. Quante cose belle, mai viste prima, scopriamo? Case, giardini, strade, scorci, persone. Tantissime! Quante cose brutte scopriamo? Nessuna. Le avevamo già notate anche in macchina ai 100 all’ora (le cose brutte si notano sempre!)
Brutte cose a parte, l’album – tutto – di Smith&Burrows è un’oasi nel deserto della musica dicembrina e non solo. Un misto di cover e materiale inedito (per i nostalgici degli anni80, a cui gli Editors strizzano sempre volentieri un occhio, c’è la ripresa di Wonderful Life di Black) molto ben assortito, dove un container (anzi, una slitta – termine meno business e più appropriato) di sobrietà ed eleganza, una camionata (oops, gatto delle nevi) di neve che cade lieve e soffice, silenziosa mi avvolgono completamente, tanto che se fossi già a casa potrei forse correre leggiadro per il corridoio dei nastri e fiocchi che porta alla stanza delle carte regalo e lì incartare gioiosamente i pacchetti (per i miei standard, segnale FORTISSIMO!).
E’ arrivato il messaggio? Ve ne sono arrivati due, quello della mia casa così grande e quello che consiglia l’ascolto di Funny Looking Angels tutto intero? Bene, ma potrei avere esagerato sulla casa.
Anyway, dell’album c’è un singolo molto molto bello appena uscito (When The Thames Froze) ma il frammento che mi ha trapassato il cuore è di As The Snowflakes Fall, uno degli inediti scritti dai due: una ballata leggiadra (credo anche più della mia corsa per i corridoi) di una bellezza abbagliante e discreta (tanto che saranno in pochi ad accorgersene, temo).
Un pugno di note dal sapore triste, se ascoltate da febbraio a settembre, o natalizie (dicembre). Fate voi, ma lasciatevi portare, non importa dove, la destinazione vi piacerà e forse anche a voi non passerà inosservata questa piccola perla che ho aggiunto alle mie preferite d’annata (Let it snow versione Dean Martin, tanto per citarne una) da questo e per tutti i prossimi Natali.
Non vorrei dire di più; alzate il volume, sedetevi e….rallentate.
“Manca la neve”, dirà il solito notaio.
Come no, alzate ancora il volume e guardate bene fuori. E fuori c’è la neve. 5stelle (di Natale)
Il frammento
Link al brano completo
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Grazie Alex!
Mi hai fatto scoprire un grandissimo album (almeno i 3 pezzi che ho ascoltato finora lo sono). Bellissima “As the Snowflakes Fall”, così come pure “When the Thames Froze” (di cui mi è piaciuto anche il video, pure nella sua semplicità).
Adesso sto ascoltando “This Ain’t New Jersey”… già solo il titolo, per me che sono un fan sfegatato del boss, è stata una calamita…
bella bella bella
…e fuori c’è la neve!
Valeria, Marco, veramente NON avevo dubbi. Che vi piacesse, che vi piacesse tanto! Che piacerà tanto a tantissime persone. E che il 27 dicembre non lo ascolteranno più, mentre io me lo sparerò a volumi inauditi almeno fino a maggio.
Non è che quest’anno abbia spettacolari motivazioni per essere in ‘configurazione natale’, ma confesso che, grazie forse solo a questo disco mi si è, meno male, riaccesa la fiamma pilota della caldaia.
Oltre al brano recensito, mi fanno impazzire il singolo “When the Thames Froze” e anche l’ultima traccia.
Album spettacolare, e a questo proposito riprenderò tutti i dischi degli Editors. Che sono veramente bravi…ma a me non piace troppo la voce del cantante, per cui ho ancora delle resistenze. Ma ho un caro amico (che, vero Valeria? almeno una volta dovrebbe scrivere qualcosa sul nostro blog in veste di autore) che in tempi non sospetti li aveva già ‘tirati fuori dal mucchio’. E aveva ragione lui. Anzi, lui ha sempre ragione su tante cose.
Nevica ancora, ho pubblicato il nuovo – e ultimo del 2011 – post
Ascolto completo effettuato: Marrrria Santissima che bella!
Che stile, che eleganza, che delicatezza. Bravi Smith & Burrows, bravi. E bravo Ale sempre avanti di minimo un passo.
La cosa strana è che vedendo la foto dei due in copertina (che immagino essere proprio Mr Smith e Mr Burrows) non riesco ad associare le voci della canzone alle loro facce… pure imprevedibili, oltre al resto. Hot and cool and awsom come direbbe uno qualsiasi dei personaggi di When I met your mother, fuorchè Barney perchè lui direbbe solo LEGENDARY!!!!
p.s.: ok Ale grazie, puoi regalarmi il cd per Natale ❤
Allora, oggi ho battuto il record ufficiale: piangevo già PRIMA di ascoltare la canzone 🙂
Malgrado la risata provocata dall’immagine di te che corri nel corridoio dei nastri e fiocchi fino alla stanza delle carte regalo (ecco il frammento leggendario di questo post), l’esortazione ad ascoltare e a guardare bene fuori dalla finestra… et voilà, l’esausta commozione è servita.
Che bravo che sei! E che bene che ti voglio (e non perchè è Natale).
La canzone sembra promettere bene, ingannevole quanto basta: sembra lieve e festosa, ma i cori in sottofondo indicano un’altra direzione… Giudizio definitivo a seguire dopo l’ascolto completo.
Una nota sulla copertina dell’album: BELLISSIMA. Mi stupirei se le canzoni non lo fossero altrettanto.
Bene, mission accomplished.
D’altronde, se ti ‘smuove’, allora la musica serve a qualcosa, no? Altrimenti i frammenti ‘cosa siamo qui a farli per cosa’?
Ascoltare musica “divertente”, quella sì che è una delle cose più inutili – e tristi – mai esistite. (Sarò lapidato per ‘sta cosa che ho appena detto, ma lo confermo, fiero, ESCLUDENDO gli ELII.)