NATALI PICCOLINI | Volevo dirti

Natale è alle porte. Evviva. Yuhuuuuu!
Ma yuhuu o no (e direi no), è un momento con cui tutti dobbiamo fare i conti, il percorso obbligato da cui si dovrà per forza passare, le cui insidie sono circa quelle che a Monopoli  promette il passaggio per le zone di Parco della Vittoria.
Ne usciremo vivi, sì, ma non indenni. Mai!

Per vincere la mia cronica idiosincrasia verso il Natale, e più precisamente verso il periodo immediatamente precedente, quello in cui tutti si dichiarano più buoni (ma come? Brutti ipocriti, e cosa combinate gli altri 11 mesi! Io buono lo sono tutto l’anno!!!), qualche tempo fa tentai un percorso di avvicinamento, riappacificazione,  sfruttando la mia passione per la musica.

Nacquero così i Natali Piccolini; un gruppo schivo e lontano dalle regole del music business, interessato a comunicare solo con la propria musica.

Formati dal sottoscritto e dalla giovane donna con cui si accompagna, i Natali Piccolini sono forse la prima band annuale, che esce con un singolo (autoscritto e autoprodotto) solo nel periodo dell’avvento, poi nulla fino al Natale successivo.
“Stella cometa” era il nome scelto in origine per il gruppo, ma si optò in seguito per Natali Piccolini, non solo per evitare sovrapposizioni con il nome di una protagonista indiscussa delle installazioni temporanee tipiche di questo periodo, ma per sottolineare la peculiarità del gruppo, le cui voci originali sono processate al computer al fine di simulare il cantato piiiccolo di bimbi con grandi occhioni in trepida attesa del natale.

Il gruppo ebbe vita piuttosto breve, perchè arrivarono poi altri bimbi con gli occhioni grandi (due, uguali a quelli dei Natali Piccolini, ma veri) che  portarono in casa una quantità inusitata di gioia.
Ma anche la gioia occupa spazio, TAN-TIS-SI-MO, e si prese tutto quello delle:  ‘serate con gli amici | maratone di film e telefilm | cosa facciamo oggi? niente! | e domani? oggi mi sto divertendo tantissimo, rifacciamolo…..e tante altre cose,  anche il tempo dedicato alla preparazione dell’hit natalizio, diventato nel frattempo un vero e proprio appuntamento cult tra gli amici.

Ci lasciano quindi 3 singoli pregevolissimi, localmente già leggendari, e meritevoli e di attenzioni natalizie nazionali (e chissà, non è detto che il frammento di oggi sarà l’unico pubblicato per questo Natale, non so ancora, vedremo il riscontro di questa prima proposta).

Ma iniziamo con “Volevo dirti“.
La canzone nasce da un’attenta osservazione – e buone capacità di immaginazione – del comportamento dei cuccioli d’uomo fino ai 4 anni, bimbi dai grandi occhioni che, per prendere tempo nel dirci le cose (ancora da elaborare, spesso inventate) iniziano con “Volevo dirti…….che……”  rubandoci degli amabili quarti d’ora per contenuti certo non fondamentali e ancor più spesso incomprensibili, senza impedirci però di spellarci le mani d’approvazione e infuocare l’hard disk del camcorder (lo faccio anch’io, ho un server da 1Tera pieno di foto e video dei miei pulcini, ma passatemi il finto cinismo, è Natale, reagisco così ai pericoli).

La canzone mi piace ancora tanto, è tenera e candidamente natalizia con una insolita – per il ‘settore’ – attenzione all’arrangiamento e una costruzione di accordi molto particolare ispirata a una nota canzone di notissimi artisti di qualche tempo fa (vi invito a provare a identificarla, non dovrebbe essere difficile).
Il ‘giro’ di accordi – in cui naturalmente non manca il momento obliquo [punto di ascolto 0:09-0:13]  – è piuttosto breve ma incisivo, ed è utilizzato, tranne piccole variazioni,  in tutto il pezzo.

Cos’altro dire? Che ogni volta che la riprendo a Natale faccio fatica a non emozionarmi.
Come non intenerirsi ascoltando il coro di pulcini (che immagino tutti col grembiulino dell’asilo) che cantano fieri l’unica parola che gli è stata affidata (“dirti“)? O, ancora,  è mai possibile non essere toccati dai due solisti che, entusiasti e un po’ sguaiati come la bambina del “Caffè della Peppina” (la adoro – poi credo siano addirittura due –  non voglio neanche pensare che ora abbia la stessa età della Clerici) ci raccontano di “quella cosa”, partendo da così lontano che dovremo aspettare la fine della canzone per…arrivare al punto?

Forse è solo una questione personale ‘tra genitori e figli/autori e canzoni’,  e Mario Luzzato Fegiz le bollerebbe come canzoni per bambini (anche se ondarock sono sicuro che approverebbe), ma chisseneimporta , rivendico il diritto di non essere obbiettivo sulle cose – frammenti o pulcini – che amo.

Quindi, bravi Natali Piccolini, Volevo dirti è una prova brillante, un tentativo riuscito di rompere gli schemi del Tu scendi e del Bianco Natale e uno schiaffo a tutti gli sciacalli canterini che il disco di Natale lo fanno solo per ampliare il loro ‘parco case’: cito Michael Bublè perchè è proprio di ieri l’ascolto della sua strenna 2011 e non mi sono sparato su un piede solo perchè sicuro che non mi avrebbe infastidito più delle sue lagne; cito obbligatoriamente la Mariah perchè sempre ieri mi si è rinnovato il ricordo di quella sua canzone e di tutto quell’album, di cui non saprei dire il titolo ma di sicuro c’erano le parole Christmas e Attentato, e forse neanche in quest’ordine.

Siamo ormai circondati, lo so io e lo sapete voi.
Ma capita a volte che anche un sussurro possa essere ascoltato anche tra le urla e forse i Natali Piccolini, con un filo di voce, sono una possibilità in più per noi di entrare nel mood natalizio con il piede giusto.

E  per tutti voi, volevo dirvi, Buon Natale.

5stelle (piccoline)

Il frammento

Il brano completo

12 risposte a “NATALI PICCOLINI | Volevo dirti

  1. Pingback: Xmas Greatest Hits | Solo Frammenti

  2. Finalmente riesco a trovare qualche minuto per commentare questo doppio capolavoro: sia il brano musicale che il post.
    Sai quella gioia che occupa TAN-TIS-SI-MO spazio? Ecco, anche io me ne sono dotato da qualche anno in duplice copia e quindi capirai perché mi sia stato impossibile scrivere qualcosa negli ultimi quattro giorni.
    Inoltre uno dei miei angioletti dagli occhioni grandi ha trascorso la notte riproducendo la scena madre de “L’Esorcista”, ma finalmente adesso riposa nella camera accanto.
    Insomma, volevo dirti… che… è da venerdì che sto cercando di capire a chi si siano ispirati i Natali Piccolini, ma l’unica cosa che mi è venuta in mente fino ad ora (anche se so che non è la risposta esatta) è Patsy Kensit che canta “La luce buona delle stelle” con Ramazzotti (e scusa se è poco).
    Comunque, giusto per fare ingelosire un po’ Valeria, se hai tempo dai un’occhiata a http://www.ondequadre.polito.it/podcast_video.php?titolo_produzione=Canzoni+di+Natale
    noi il periodo pre-natalizio di solito lo esorcizzavamo così…
    …adesso vado che l’angioletto ha di nuovo spalancato i suoi occhioni grandi (e spero che per il momento si limiti a spalancare quelli)…

    • Una larva psicologicamente parlando, è il leit motif della mia vita. Per cui non preoccuparti, niente di serio… o meglio tutto di serio, ma solo per me 🙂
      La buona notizia è questa: finchè qualcosa non mi riporterà in vita, puoi goderti indisturbato il tuo idillio con Alessandro… Nel frattempo mi ero dimenticata la lotteria sul nome degli artisti famosi, mi sa che ci hai azzeccato tu… ma il Padrone tace…. che fare? Continuare ad elucubrare?

    • Ci ho messo un po’ per rispondere ma oggi sono BALADO (sia io che uno dei Natali Piccolini spazio/tempo-occupanti), quindi piuttosto rallentato nei pensieri e nelle opere…punto.
      Che rarità il video del tuo link: di solito gli entusiasti del ‘dire’ si dileguano al momento del ‘fare’ – e soprattutto del ‘cantare’ – voi invece siete in tanti, i miei complimenti!

      Da parte mia sono Felice che i natali piccolini abbiano messo il naso fuori dal gruppo di amicizie (era tempo che aspettavo un debutto ‘reloaded’ per loro) e diano il massimo per accendermi il lumino interiore del Natale. I risultati ancora non si vedono (e così di sicuro è anche per la mia compagna di viaggio, mi sforzo di intuire), ma, sì, diamo loro ancora una possibilità.

      Chissà se riusciremo a postare qualcosa questa settimana….oppure, Valeria, chiudiamo il blog per stress da natale anticipato?

    • Wow, oggi tutti in gran forma eh?

      Per Valeria: dai che il lunedì è quasi finito… e poi adesso aspetto un tuo post nei prossimi giorni con un bel frammento (anti)depressivo 🙂

      Per Alex: OndeQuadre è una delle cose di cui mi occupo per lavoro e la canzone di Natale (con annesso video) con gli studenti che collaborano al progetto era diventata un’abitudine negli ultimi anni… purtroppo però nel 2011 niente 😦

      Per i Natali Piccolini: aspetto di sentire qualche altra vostra hit!

    • Oddio….
      L’avevo detto che ero rallentato.
      Infatti, dopo giorni (e complice anche un involontario reminder di Valeria) rispondo sul quesito relativo all’ispirazione di “Volevo Dirti”.
      No, no no no. Non è Patsy Kensit (ancora strafiga e, in effetti, con la voce adatta a una canzone dei piccolini [afoni]) ma siamo da tutt’altra parte.
      Si tratta di “Free as a bird” dei Beatles. Unsual choice, isn’t it?

      Ma tornando a Patsy Kensit (di cui Ramazzotti disse che aveva un pessimo alito…va bene, le abbiamo trovato un difetto) sono, dopo milioni di anni, ancora convinto che “I’m not scared” fosse una bella canzone del periodo e ancora abbia un particolare appeal….e che lei fosse perfetta e bella all’infinito, WOW.

      Ci sentiamo la settimana prossima, forse, con l’ultimo post prima della pausa natalizia (vero Valeria, che chiudiamo le serrande a Natale?)

    • I’m not scared BELLISSIMA canzone, esile come un filo d’erba ma con un suo perchè e Patsy Kensit bellissima donna (hai poi fatto vedere la foto a Marianna?… scommetto di no).
      Io sto lavorando al prossimo frammento, e già questa sembra una grande novità. Immagino che non sarà difficile chiudere le serrande per Natale, ma non prometto verità, per come funziono io devo cogliere l’attimo quando si propone. Male che vada verrà ignorato mentre tutti gozzovigliano e aprono pacchetti.
      Free as a bird dici eh? Non pervenuta, perlomeno non la riconosco dal titolo. Aggiungo nella never ending list delle cose da vedere, ascoltare, approfondire.

    • Invece sì, con il giusto ritardo, ha visto il video.
      Non te l’avevo detto? dirò a Siri (HA!) di ricordarmelo, la prossima volta che ci vediamo.

  3. Mi hai presa in contropiede… non mi aspettavo il nuovo post oggi, e non mi aspettavo questa canzone 🙂
    Idea fantastica, come sempre. E cari i Natali Piccolini!!!!! Ne voglio ancora, sappilo…
    La metafora della gioia (per la nascita dei figli) che occupa spazio… beh, senza parole. E’ talmente vero quello che dici che non riesco neanche a riderci sopra.
    Comunque sì: l’albero fatto, la malinconia gigantesca (ormai fa provincia) e … i Natali Piccolini …. ci dicono proprio che sta arrivando il Natale!

  4. Protesto: Voglio poter mettere stelle in più!!! almeno altre 5!!!
    Troppo bella la canzone e troooooppo bellini i “Piccolini”!!!
    Oggi la canticchierò finchè appendo le decorazioni sul posto di lavoro, per entrare nel giusto mood che altrimenti l’incarico -imposto e obbligatorio- rischia di affossare. (ok, magari anche la canterò a tutto volume, ma solo in macchina e sul far della sera, quando non si vede dentro ai finestrini). Vi lovvo tanto

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