MATIA BAZAR | Cavallo bianco

Vi ricordate quando Ale ha scritto il suo post su Jeff Healey e la sua rivisitazione di “While my guitar gently weeps”? E vi ricordate come io dissi che il ritornello mi rimandava a “C’è tutto un mondo attorno” dei Matia Bazar? Scommetto che non rimembrate, ma non importa. Me lo ricordo io però, e tanto basta per questa cosa che voglio fare: quando suggerii il parallelo, Ale disse “Beh, dipende di quali Matia Bazar stiamo parlando”. INFATTI. Dipende proprio da quello.

Perché ovviamente per me i Matia Bazar sono quelli dal 1975 al 1989, quelli con la Ruggiero per intenderci. E non solo con lei: diciamo che per me i Matia Bazar sono QUELLI LA’ (la Ruggiero appunto, Aldo Stellita, Riccardo Marrale, Giancarlo Golzi e un po’ di alternanza alle tastiere… infatti questi membri non li ricordo mai, a parte quello attuale, che poi è anche quello degli inizi inizi Piero Cassano nonché probabilmente il meno meritevole di occupare 15 bit della mia memoria affaticata).

Oddio, anche gli anni con la Valente non sono stati brutti, e lei ha una bella voce davvero. Ma, e qui rischierò il linciaggio, nessuna regge il confronto con la Ruggiero… a parte Roberta Faccani (quella che Ale ha gentilmente soprannominato la Camionara). E quando intendo “reggere il confronto” intendo che la voce lo regge… Poi è logico, la Ruggiero è altra cosa: altro lo stile, le movenze, il look, le scelte. Le altre due cantanti (Laura Valente e Silvia Mezzanotte, nonché Silvia Mezzanotte bis) brave, belle ma non mi hanno mai convinto. Che poi la Valente almeno mi stava simpatica, la Mezzanotte no… MAI. E non chiedetemi una spiegazione, perché non esiste: questo è uno dei miei  pregiudizi che mi fanno decidere, ad esempio, di NON guardare i film di Tom Cruise, di NON poter soffrire Gigi D’Alessio (come uomo e come cantante), di NON reggere Scarlett Johansson e talmente tanti altri che se li elencassi tutti Alessandro diventerebbe, dei due, quello che “la fa corta”. So che anche voi ne avrete di vostri, teneteveli cari perché, come dice Cioran, “Allorché, esaurito ogni motivo di rivolta, non si sa più contro cosa insorgere si è presi da una tale vertigine che si darebbe la vita in cambio di un pregiudizio”. Io, a quanto pare, non darò la mia per questo motivo 🙂

Dicevamo delle cantanti dei Matia Bazar: io, come già detto, amo le voci potenti. E mi rendo conto che fino a qui ho pubblicato un’unica donna che è Adele (potente infatti). Non sono ferratissima sulla discografia dei Matia Bazar, ma penso di poter dire che tutte le parti di cantato siano (fossero) impegnative, soprattutto negli anni della Ruggiero: un po’ per esibire il talento e un po’ perché non esibirlo sarebbe stato un delitto. Tra le più impegnative considero  “Ti sento”; vi assicuro che ho fatto i compiti per casa e l’ho ascoltata più volte cantata da tutte e quattro (oserei  dire “due palle”) e sentite qua cosa ho selezionato:

Frammento A

Frammento B

Sentito? La prima è la Ruggiero, l’altra la Faccani: questa cosa praticamente l’ho fatta solo per convincere Alessandro a rivedere il proprio severissimo, ma spero non insindacabile, giudizio. Diciamo che quando secondo me ne vale la pena faccio ancora la fatica di provare a far cambiare idea a qualcuno. Più o meno attentamente (meno direi) ho guardato molti Festival di Sanremo, ma ricordo poche canzoni o meglio, interpretazioni. Una che ricordo benissimo è quella di Roberta Faccani con “Grido d’Amore” dei Matia Bazar (andate ad ascoltarla, per favore). Concludo qui questa riabilitazione-beatificazione, e parlo invece della canzone del post (mica era l’ora eh???).

Cavallo bianco: grande successo, grande classico, dei Matia Bazar, degli anni 80, della musica italiana, manca solo che diventi un Classico di qualche casa editrice 🙂

Non so, veramente non so dirvi quale sia stato il mio primo ascolto di questa canzone. Ce lo avevo nei files remoti, e una mattina, mentre stendevo in garage e mi teneva compagnia l’autoradio, l’emittente ha mandato questa canzone che sapevo di avere già sentito ma chissà… magari avevo otto anni. Ed è stata una bella emozione, bella pulita limpida come la voce della Ruggiero, che però proprio  in questa canzone divide il cantato con i suoi compagni, e direi che questo è un ottimo esempio di come dovrebbero essere le composizioni e le esecuzioni delle band, troppo spesso soffocate dalla personalità dominante del front man o dell’autore di turno. Ecco, a questo non avevo ancora pensato, ma i Matia Bazar (sempre quelli là eh?!) mi danno l’idea di essere stati un Vero Gruppo in cui ognuno aveva i suoi spazi e poteva lasciarne traccia nei brani.

Da allora (dal momento dei panni stesi intendo) questa canzone è uno dei brani che periodicamente ascolto, e riascolto e ahimè … gorgheggio. Una volta anche al mare, sulla battigia, con le cuffie… Alla terza volta che chi era con me dovette tranquillizzare gli altri bagnanti che “no, no, non sta male…. sta cantando povera!” dovetti abbassare il volume della voce (peccato, mi sentivo una gran gnocca).

Il frammento è uno dei momenti della Ruggiero, che torna a più riprese, ma anche l’inizio è molto bello e mi sa che è bella tutta la canzone. Però è molto lunga, e il tempo è denaro e bla bla bla, per cui se non avete tempo di ascoltarla tutta, il frammento è ben rappresentativo di tutto il brano (non fermatevi solo alla voce – ovviamente straordinaria – c’è un bel lavoro di strumenti là sotto).

5 stelle bianche

Il Frammento:

Il link al brano completo

 

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24 risposte a “MATIA BAZAR | Cavallo bianco

  1. Sono assolutamente d’accordo con te sui Matia Bazar, sulla superiorità della Ruggiero e sulla bellezza di “Ti sento”, Cavallo bianco, ecc. ecc., ma sempre e solo… “versione Ruggiero”

    Buona serata, ciao

  2. Non so chi sia il secondo ospite di Fazio ma semmai la su citata demolitrice di versi dovesse mai essere seconda ospite di qualunque programma tv sarei invogliato a cambiare emittente.
    L’abito non fa il monaco ma il monaco si riconosce dall’abito!

  3. Premessa 1: sottoscrivo al 100% quanto detto da Valeria circa il fatto che, anche per me, i Matia Bazar sono solo quelli di Antonella Ruggiero (anzi, per dirla tutta, sono quelli di “Vacanze romane” e basta)…

    Premessa 2: anche io guardo (quasi) sempre il festival di Sanremo (in verità negli ultimi anni l’ho seguito con l’audio della radio “filtrato” dai commenti della Gialappa’s Band, quindi con un ascolto delle canzoni piuttosto limitato), ma ammetto che non ricordavo immediatamente il brano “Grido d’amore”, pertanto sono andato a risentirmelo e l’ho apprezzato davvero…

    Ciò detto, mi sarebbe piaciuto poter appoggiare la difesa della “camionara” e della sua voce potente, e stavo anche per farlo (in fondo c’è di assai peggio) se non fosse che per portare qualche prova a sostegno, ho cercato su Youtube qualche pezzo cantato da lei e così sono finito sul video di “Ti sento” relativo al frammento B postato da Valeria (una esibizione fatta a Domenica In)…
    …e qui ogni possibile difesa è crollata! Perché, voce potente o non potente, controllata o non controllata, il fatto è che la Faccani proprio non si può guardare! (il termine “irritante” usato da geleselibero rende perfettamente l’idea)

    Comunque, per quanto riguarda invece il frammento di Cavallo Bianco, da parte mia 4 stelle, anche se il resto della canzone non mi ha fatto impazzire; per quanto riguarda invece il post di Valeria, nonostante la Faccani, 5 stelle come sempre 🙂

    • Bene Marco, vedo che ti sei unito al coro di biasimo. Cercherò di recuperare i favori della platea con qualcosa di ruffianissimo alla prossima occasione… ma anche no 🙂
      Non spenderò nemmeno un’altra parola in difesa della Robi, d’altro canto delle cose e delle persone piacciono, e altre no. Si vede che il tipo alla Audrey Hepburn è destinato a vincere con maggior frequenza.
      Mi scalderò al calore delle 5 stelle al mio post (immagino un voto al mio di “stile”).
      See you!

    • Piccola aggiunta: non è l’abito che fa il monaco comunque, e che accanimento su questa povera donna… addirittura inguardabile!?!?!?!?
      Per me sono altre le persone inguardabili, ad esempio il secondo ospite di “Che tempo che fa” di domenica scorsa.
      Ecco, avevo detto che non avrei aggiunto un’altra parola… non votatemi mai, non mantengo le promesse.

    • …L’abito, il monaco, lo fa.
      (E il secondo ospite di fazio, per me, è il gemello di Gigi d’Alessio, di cui ho la stessa vostra opinione vostra).

    • Sul secondo ospite di Fazio di domenica sera sottoscrivo in pieno… 🙂

      Il fatto è che hai proprio ragione su quel discorso dei “pregiudizi” e ci sono persone che al solo vederle ti risultano antipatiche (ad esempio concordo in pieno su Gigi D’Alessio) e purtroppo la “Camionara” mi fa questo effetto.

  4. Bella sta canzone.
    Non sono un fan dei Matia bazar, ma ho avuto modo di apprezzarli particolarmente durante la parentesi Valente. Per me, senza nulla togliere alla stupenda voce delle Ruggero, è stato un momento altissimo dalla loro carriera.
    Ho visto pure voglia di vedere un concerto dal vivo che non mi è affatto dispiaciuto.
    La Faccani è quanto di peggio potessero proporre che mi ha costretto a dimenticare l’esistenza di questo gruppo. Una proposta musicale (non dovuta solo alla voce della cantante) che mi risultava addirittura irritante.

    • Mamma… lo sa il Signore alla fine della giornata quanta carne avrò presa per aver detto che mi piace la voce della Faccani 🙂
      Ho le spalle larghe… porterò ANCHE questo fardello.
      Però non perdiamo di vista il cuore del post: Cavallo Bianco e la Ruggiero.
      Grazie per il tuo commento

    • LA voce della faccani è indubbiamente bella, il suo modo di usarla osceno.
      Su questa canzone non ho molto da esprimere, posso solo imparare qualcosa dal tuo post. Per me è bella perchè mi ha sempre emozionato ascoltandola e mi fa un bell’effetto ancora a distanza di anni.
      Si, al di là dei miei gusti personali riconosco che i matia bazar, in certo momenti della loro esistenza, hanno saputo imporre una proposta musicale di una certa qualità riuscendo ad esaltare la straordinaria dotazione vocale che avevano a disposizione.
      QUesta canzone esprime bene quello che tento di spiegare

    • Valeria,
      vorrei precisare che Geleselibero NON SONO io sotto falso nome (forse il mio gemello separato alla nascita, però).
      che brutto lunedì, vero? Faccani tutti i lunedì!!!

    • Non avevo il minimo dubbio che Geleselibero fosse un paravento dietro cui si nascondeva Alex, mai timido MAI quando si tratta di farmi a pezzettini.
      Forse avete ragione, la Faccani ha potenza e non la controlla ma… perchè bisogna sempre controllarsi? Perchè? Perchè? Perchè perchè perchè?
      Viviamo per poco tempo, e saremo per troppo tempo morti (cito) e non vedo la necessità di tenersi sempre tutto dentro, controllarsi, misurarsi, risparmiarsi.
      Certo anch’io sento che la Ruggiero è un’altra cosa, e la amo e la stimo (e l’ho detto eh? nel post, che per me i Matia Bazar sono quelli che ho scritto, e non quelli di cui non ho scritto).
      La mia difesa della Faccani nasce proprio dalla mia predisposizione all’eccesso, e anch’io la vedo bene in salopette unta di grasso, chiave a tubo in mano, sulla porta di qualche Autofficina. Grezza ma … libera.
      Cmq grazie per tutti questi interventi, è bello non sentirsi invisibili, soprattutto di lunedì.

    • …la Faccani non sa controllare la POTENZA DEL SUO MEZZO. Sono sicuro di averla vista superare i 90 all’ora in autostrada. 😉

      (Valeria, questo infierire senza pietà sul fianco che ci hai porto è l’unica cosa positiva di oggi. Grazie, ricambierò la settimana prossima con una attaccabilissima messa cantata su Viola Valentino)

    • Ma io adoro Viola Valentino, e lo sai…. non ho forse detto e ripetuto che mi piacciono le voci potenti? Ah ah ah, uah uah uah, ih ih ih… aaaaaaahhhhh le risa 🙂
      Per cui per favore renditi attaccabile con qualcun altro (Gigi D’Alessio?).
      p.s. lunedì di merda anche per te eh? Prendiamo quel che c’è di buono in questa situazione, e cioè l’assoluta PREVEDIBILITA’ della cosa.

  5. Era veramente una vita che non ascoltavo questo pezzo.
    Il frammento NON SOLO è la parte che preferisco, ma anche (l’inciso, quando canta lei) un passaggio bellissimo e coinvolgente. Un salto nel futuro (o meglio, nel presente della musica inglese di allora) per quei tempi, che considero veramente prova di coraggio e anche ‘libertà’ in cui poteva sguazzare un musicista di talento. Oggi una canzone così sarebbe forse inclusa a fine album – troppo lenta e rarefatta – altro che singolo e juke box!!
    Il resto del brano, riascoltandolo, mi delude un pochino forse proprio perchè ‘lento e rarefatto’ ma soprattutto per la pesante impronta anni 70 degli arrangiamenti.
    Ma è veramente un dettaglio e la canzone è sempre un quasi mito, tanto che mi piacerebbe davvero che qualcuno la riprendesse ‘coverizzandola’ (non so perchè ma penso a Giorgia).
    Canzone. Bene.

    Gli altri due frammenti: sorvolo sull’arrangiamento della nuova versione, veramente vergognoso considerato che lo strazio è stato compiuto dagli stessi autori/esecutori del capolavoro di vent’anni prima. SORVOLIAMO.

    Sulla voce della sostituta (della sostituta della sostituta) posso dire che ho sempre creduto con ragionevolezza alla fisiognomica. E alla prova sonora la fisiognomica ci ha indovinato anche stavolta (Faccani è munita di Patente C).
    Le note le prende tutte, è vero, ma io vedo solo potenza (e come diceva uno spot sulla michelin “la potenza è nulla senza il controllo”), forza vocale quasi violenta, senza la classe e leggerezza della mitica.

    Riconosco però che la voce ce l’ha eccome e l’estensione pure.
    Non mancherò di complimentarmi personalmente con lei quando avrò l’occasione di incontrarla. In autogrill.

    4 stelle

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