DEPECHE MODE | Photographic

Per gennaio avevo promesso strazio e cordoglio, e invece, da quell’insopportabile DONNA che sono, cambio improvvisamente idea ma  la spiegazione di questo voltafaccia convincerà anche i più esigenti: perché si!

Date in premessa tutte le spiegazioni del caso, passo ad introdurre il gruppo: i Depeche Mode, che non è che abbiano poi bisogno di chissà che presentazioni…. TUTTI li hanno sentiti nominare e TUTTI conoscono almeno una loro canzone (facilmente ben più di una).  Decenni di attività, successi, eccessi e tragedie e la capacità di venirne fuori sempre con onore ne fanno una band inossidabile senza per questo avere mai assunto lo status di  “vecchi dinosauri”, anzi… agli esordi innovatori  alfieri dell’elettro-pop, negli anni hanno tenuto duro (con gli obbligatori aggiustamenti che derivano dall’esperienza e dall’evoluzione dei gusti) confermandosi, in un certo panorama musicale, come un gruppo che ci ha visto giusto quasi sempre.

Dalle mie parti (ahimè) parlare dei Depeche Mode è come camminare su un terreno minato: già Alessandro vi ha parlato di una nostra cara amica che sacrificherebbe  quasi  tutto quello che ha di più caro per una notte con Dave Gahan.  Per cui i miei commenti su quanto sesso mi faccia quest’uomo (o meglio la sua voce) e su quanto, ogni volta che lo vedo nel video di “Condemnation” mi venga voglia di fargli lo sgambetto per buttarlo a terra e abusare di lui … ecco, su questi poco nobili pensieri non mi dilungherò. Vi lascerò immaginare il peggio, probabilmente sarete ancora lontani dalla verità. Mi permetto solo di condividere con voi questo affettuoso ricordo: ok Dave Gahan grande voce (GRANDE VOCE), ok Dave Gahan grande figo (GRANDISSIMO FIGO) ma l’immagine di lui che rimarrà per sempre nella mia memoria è quella della sua apparizione nel video di “It’s no good” in completo di lurex verde e pelliccia bianca: decadente, kitsch … ma che ironia! Forse… chissà… dopo aver visto la morte in faccia tante volte, a quel punto aveva cominciato anche lui a capire che una risata ci salverà  (mia personalissima interpretazione).

Ci sono così tante loro canzoni che mi piacciono che, se non fosse per il potere dittatoriale del frammento, sarei  in grave imbarazzo a sceglierne una (Enjoy the silence? Condemnation? Shake the disease? See you? Master and servant? Personal Jesus? Un’altra?). E invece, grazie ad esso (il potere del frammento intendo), pubblico “Photographic”. Una canzone del primo album “Speak and Spell” del 1981, da quella gran discotecara che non sono MAI stata.

Eh?!?!? Scelta non scontata credo.  Ma se una canzone mi fa reagire, anche in questi giorni di stanchezza estrema, come se mi fossi seduta su una puntina da disegno,  e se questa canzone non è un capolavoro indiscusso, allora la mia non può  che essere la “reazione ad una particolare frequenza a cui sono estremamente sensibile” (v. perchè Frammenti) …. Un po’ come i delfini reagiscono ai fischi del loro istruttore.  E in effetti, più della voce inconfondibile e sexy di Gahan, l’input me lo dà la parte musicale del frammento. Ecco qua la chiave per comandare il mio cervello (vi consiglio di perderla alla prima occasione, come è destino di tutte le chiavi).

Forse a qualcuno questa scelta sembrerà un insulto ma… è colpa mia se sono un delfino? Vi ricordo, tra l’altro, che il delfino è ritenuto un animale estremamente intelligente. Forse dai gusti musicali discutibili, ma intelligente.

Buon ascolto amici ritrovati: se Photographic vi piacerà vi regalerò una delle mie sardine. Alla canzone ne regalo quattro.

Il Frammento:

Il link al brano completo

 

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10 risposte a “DEPECHE MODE | Photographic

  1. Pingback: GREEN DAY | Holiday | Solo Frammenti

  2. mamma che botta di nostalgia che mi hai fatto venire con questa canzone… perchè io non solo adoro i Depeche Mode, ma amo anche fotografare, perciò per un certo periodo ho considerato questa canzone coma la mia personale colonna sonora. sorvolo invece sui possibili abusi fisici su Dave Gaham, non vorrei che pensassi che sono una pervertita, visto che manco mi conosci!

  3. riduttivo parlare di pianola. Io ci son cresciuta coi Depeche. Anzi son cresciuta a pane, Depeche, Police e Duran Duran. E noi della generazione “New Romantic” siamo orgogliosi di esserne tali. Con noi è iniziata l’era dell’elettronica, dei sintetizzatori, dei vibratori…oops…devo aver sbagliato canale…vabbè…sarà demenza?!
    In conclusione amo ed amerò David e i Depeche sino a che la mia anima diventi sempre più dark-sintho. E non solo la voce di David mi da i brividi, ma gli accordi di tante altre canzoni da “Everything counts” (i cui frammenti di ricordi sono le feste in casa delle mie amiche il sabato sera) a John revelator, da “Free love” a “Lillian”, da “Home” a “Enjoy the silence” e così via depechando.
    A presto Valeria e tieni duro. Sono con te anema e core.

  4. Intanto ben ritrovati 🙂

    Devo ammetterlo: il brano non mi ha fatto impazzire, ma anche perché (e qui so già che verrò lapidato…), indipendentemente dalla pianola, NON amo particolarmente i Depeche Mode.
    Invece, come al solito, è sempre un gran piacere leggerti.

    Nel frattempo ho attivato un supercalcolatore che abbiamo qui da noi in ufficio e che chiamiamo amichevolmente HAL9000 per tentare la decodifica della combinazione a 10 cifre con variabilità continua… so che le speranze sono pari a quelle di vincere al Superenalotto, però ci provo ugualmente.

    • Ma ciao!
      Non preoccuparti, non verrai lapidato perchè non ami i Depeche Mode (de gustibus non est disputandum)… tra l’altro ho in serbo per te una piacevole sorpresa.
      Ti rispondo invece per dirti di non far lavorare invano il povero HAL9000, non ne vale proprio la pena.

  5. “…Ho ucciso tutte le astronavi senza perdere una vita, sono sceso dal mio velivolo e correndo mi sono rifugiato all’interno della base spaziale. ECCOMI al secondo livello. WOW!!!! Sempre stato un semi-dio con i videogiochi.”

    No?

    Era invece la tua proposta musicale, la prima del 2012, magari indicatrice di una tendenza? Sicuramente no (tendenza), ma la scelta mi sorprende un bel po’, ma giustissimo seguire il richiamo del frammento.

    Naturalmente la canzone CHI LA CONOSCEVA? ma soprattutto dimostra ottantacinque anni e mi costringe a usare un termine che detesto: PIANOLA, PIANOLA, PIANOLA.
    Perchè non si tratta di suoni sintetici di dignitose tastiere (che esistevano già da tempo, vedi i dischi di alan parsons, tanto per buttar lì un nome a caso) ma l’emblema di quel periodo (anzi direi quasi ‘di quell’anno’) pieno di musica elettronica di stampo glaciale nonchè tedesco, quella che un pochno allora e TANTISSIMO adesso mi evoca sfigate discoteche di provincia con la pista vuota e uno o due strasfigati “Cristiana F e lo zoo di Berlino” giovani ma anacronistici rispetto a ogni cosa che credono di divertirsi perchè fanno gli alternativi. Da soli.

    Marriasanta che tristezza!!!

    La canzone non è granchè, di per sè, e partendo da qui non avrei dato un marco per questo gruppo norimberghese. invece poi sono sbocciati e sono diventati i raffinatoni e fighi che conosciamo. Farò finta che questa sia stata una prova generale (anche se c’è un album dietro, e magari è tutto così, bruttissime cose!)

    Ascoltando il pezzo, il brivido c’è stato, ma di terrore.
    Una stella. Anzi, una sardina.

    A questo proposito, Valeria, mi è piaciuto proprio il tuo esordio 2012, i delfini sono simpatici ma la tua verve lo è molto di più.
    Devo però smascherare l’illusione che dai ai tuoi lettori di essere così accessibile (chiave che comanda il cervello): beh, lo dico a tutti: E INVECE NO!! Per entrare nella tua testa non ci sono chiavi, ma una combinazione a 10 cifre basata su un algoritmo che la modifica in continuazione (neanche Lupin III sarebbe riuscito nell’impresa di…. rubarti i pensieri). Questo non è nè un bene nè un male, ma è di sicuro una… bella eccezione.

    Buon Anno.

    • UAH UAH UHA…. La pianola!!!! Finalmente ti ho fatto dire questa parola!
      Se fossi una pignoletta, richiamerei la tua attenzione su quanto da te detto (che non sei buono solo a Natale, ma lo sei tutto l’anno) e ti chiederei dove è andata a finire tutta la tua bontà tanto sbandierata. Di sicuro, mentre scrivevi il tuo commento al post, l’avevi messa al riparo da occhi indiscreti dentro qualche cassetta di sicurezza. Acidone!!!!
      Ma sì dai, lo sapevo che sarebbe andata a finire così, la chiusa del mio post finiva con delle scuse preventive. Però almeno ti ho sorpreso 🙂
      E comunque ho letto che “la maestosa vertigine disco di Photographic è stata ripresa anche dai Bluevertigo D’altronde, ero una signora nel 2011 e lo sono ancora nel 2012, per cui accetto con buona grazia la tua stroncatura.
      Se tu fossi altrettanto signore, pubblicheresti finalmente una canzone che faccia onco anche a me … ma no dai, lo hai già fatto con i Kula Shaker 🙂
      A posto così allora.
      Baci caro, ti aspetto al varco con la tua prossima scelta.

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