[con questo post inauguro un nuovo ‘format’ che credo incontrerà il gusto di tanti, tipo “chi ha un lavoro o una vita” (entrambi non è possibile) e non può prendersi FERIE per leggere, ma anche e soprattutto pensato per il sottoscritto, che le sciocchezze che scrive prima le deve anche pensare, il quale – pare impossibile per un produttore leader – trova sempre più difficoltà a raccontare i pochi frammenti (anche loro, sempre più rari) che gli scaldano il cuore.
L’obbiettivo è di rendere la lettura più breve a voi (HA!) e la vita più facile a me….ma anche a Valeria e Johnson Greevax, se vorranno]
L’ANTEFATTO
Centomila anni fa sulle riviste musicali in voga lessi che i debuttanti The La’s avevano tra le mani un album “che se non lo ascoltavi e non ti piaceva eri già morto”. E io, che non mi negherò mai di essere fortemente influenzato (febbre a quaranta!) dalla pubblicità , potevo dopo questa ‘sparata’ restare lì nel gregge ad ascoltare l’ovvio musicale aspettando che esistessero gli Oasis (che non mi sono poi mai piaciuti così tanto) sorseggiando latte e Nesquik?
Non vi rispondo neanche.
…CHI
solite cose: band inglese, gente senza nome che suona le cose di uno che ha il nome e che se lo spende sempre dicendo “Buongiorno, sono #NOME#” : Lee Mavers che scrive i pezzi e diventa una specie di mito underground perdurante, nonostante i La’s siano mitici grazie a una sola canzone (questa qua) dell’unico album all’attivo.
Poi, sciolti. E mentre quelli senza nome credo ancora oggi non l’abbiano più trovato, nè ricevano la scheda elettorale, Lee invece ogni tanto faceva qualcosa, tipo mettere in piedi un altro gruppo (CAST, più prolifici, mai ascoltati …ma mi piacerebbe farlo….anzi l’ho fatto 5 minuti fa…non mi piacciono) e scioglierlo ancora, poi riformare i La’s con membri diversi e fare due concerti, poi niente……
Insomma questo ex-ragazzo non mi pare affidabile e giurerei che il ragù gli si attacchi ogni volta alla pentola.
E poi, bla bla bla, la pagina di wikipedia era noiosa più delle solite condizioni d’uso da accettare sempre e comunque, quindi un po’ di cose sul suo trascorso le ho intuite e immaginate rispettando le norme della migliore informazione disinformata.
…CHE COSA
un album, il singolo. concerti qui e là a macchia di leopardo a macchie piccole. basta.
un po’ ‘braccino corto’ questa band, ma – riportando il discorso su di me che ce n’era il bisogno – anch’io potrei fare di più e almeno una volta fingermi milionario caricando la chiavetta della macchina del caffè con 2 euro, invece di, mille volte alla settimana, andare a 50cent al colpo.
…E COME
E’ vero, macchinetta del caffè a parte, non ho nessun trasporto particolare per la band, nè mi ha lasciato un segno l’unico album prodotto. Ma There She Goes è in qualche modo magica, ipnotica e nella sua totale semplicità e ripetitività , è perfetta. Qualità che, da tanti critici musicali che amano sintetizzare bianco-o-nero-bello-brutto, negli anni è stata spesso e volentieri riconosciuta al pezzo.
Boh, certe cose sono difficili da spiegare. In effetti la canzone non è niente di che, l’esecuzione neanche, la voce figuriamoci.
Ma il pezzo funziona, e benissimo, ti cattura, ti resta in testa per ore, è una specie di incantesimo, ripreso da molti artisti con cover spesso calligrafiche (persino Robbie Williams) che per ripicca neanche cito gli artisti.
…E COME E’ FATTA
Tipico esempio di canzone scritta in (arrotondati per eccesso) due minuti, mostra una particolarità fondamentale per raggiungere tale record di velocità : non ha una strofa vera e propria perchè costruita su un riff di chitarra intervallato dall’inciso. Altre due notine buttate lì a metà brano giusto per far finta di cambiare, ma è tutto lì. Porzioni piccole [braccino corto], cibo semplice, ma buono.
…LE PAROLE
“eccola, eccola di nuovo, gira nella mia mente, e non riesco a contenere la sensazione che mi lascia”. Più o meno questo è il ritornello. moltiplicatelo per cinque, ognuno pressochè uguale cambiando talvolta un verbo.
Anche il testo deve essere arrivato e scritto molto in fretta, forse proprio mentre le porte dell’autobus si stavano chiudendo.
…PERCHE’ QUESTO BRANO
Perchè, perchè, perchè: ragazzi, sono mesi che non pubblichiamo niente, una tragedia!
Non è che adesso ho una vita mia e non ho il tempo per i frammenti, per carità , tutto uguale!!! Ma non c’è GNENTE che mi piaccia almeno ABBASTANZA per scrivere qualche sciocchezza in cui creda fermamente e senza obbiettività , o almeno da poter simulare e farvelo credere comunque.
Quindi quando Spotify mi suggerisce qualcosa vado subito ad ascoltarmelo.
Ieri mi ha proposto “There she goes” seguendo chissà quale logica (forse quella di Valeria che sostiene che la musica che ascolto io sia tutta uguale) e io allora finalmente ho avuto il coraggio di cliccare su “nuovo Articolo” e simulare, indossando ancora i panni di quello che se ne intende.
CONCLUSIONI
Ho concluso 😉
IL FRAMMENTO
un po’ difficile: il frammento non c’è, oppure è invece tutta la canzone? Dovendo scegliere per forza credo che darei il mio voto al riff.
LINK ALLA CANZONE
VOTO
Tre stelle
Ma che bella sorpresa!!!
Lo so che il post risale a venerdì, ma siccome io l’ho scoperto solo oggi (per una serie di motivi che non sto qui a raccontarvi, ultimamente durante il week-end evito accuratamente di leggere la posta), ringrazio infinitamente Alex per aver illuminato l’inizio di quella che già si annunciava essere l’ennesima settimana di m…a.
Ok, il frammento non sarà probabilmente “indimenticabile” (secondo me 2 stelle e mezzo però le vale), ma comunque il post è grande come al solito (e qui devo dare ragione a Valeria nel dire che, pur con il nuovo “schema”, per fortuna il bacillo della sintesi ancora non si è impossessato di Alex).
Insomma ragazzi, che dire… non posso che parafrasare Kelly Clarkson (cioè, non so se avete notato il livello a cui sono arrivato… Kelly Clarkson, mica una qualunque) e dirvi “My Life Would Suck Without You!” (…no, non temete… il mio prossimo frammento, se mai arriverà , NON sarà tratto da questa canzone).
Caro Alex, in chiusura vorrei informarti che, se dovessi notare uno strano addebito sull’estratto conto della carta di credito relativo all’acquisto di un pacchetto vacanza all-inclusive a Bora Bora, non ti preoccupare: l’ho fatto solo per dimostrarti che sono sempre un vostro affezionato lettore e che, oltre ai post, mi leggo anche tutti i commenti.
marco,
io ormai ho patteggiato le ‘due stelle’ con valeria però sono lieto che tu abbia avuto mezza stella di pietà . quindi tutto sommato guardando con gli occhiali rosa mi pare che la scelta sia stata un grande successo 🙂
però (una cosa che non ho scritto nell’articolo…mica ci poteva stare tutto visto che era estremamente sintetico dal mio punto di vista) va detto che THere she goes era comunque da tempo nella mia lista di possibili frammenti, quindi meglio che mi sia giocata la scartina adesso che, dopo la grande pausa, è diventata un asso pigliatutto (cioè, il niente che c’era) così il prossimo sarà certo una wicked song piena di dissonanze come quelle a cui immagino di avervi abituati.
la banca mi ha appena informato che i due addebiti sulla carta sono di amazon (due copie del disco dei La’s spedite a vicenza e a torino), sono contento di avervi fatto un regalo (ma la ascolti veramente kelly clarkson? perchè se è ‘sì’ allora ci do un’ascoltata anch’io)
adios.
PS: sono alla seconda stagione di 30Rock – so che già la guardavi – e, dopo aver sputato le tonsille dal ridere, penso che sia un delitto che non venga trasmessa in orari fruibili da chiunque, prima del telegiornale delle 20.
Effettivamente “There She Goes” non è poi così brutta, però tutto l’album dei La’s… non sono così sicuro di farcela…
Per quanto riguarda Kelly Clarkson, la definirei “leggermente” commerciale (per chi non lo sapesse ha vinto la prima edizione di American Idol) e mi è capitato di ascoltarla: bella voce, ma nulla di innovativo/memorabile dal punto di vista dei brani… insomma, c’è di peggio, ma sicuramente anche molto altro di meglio.
Su 30Rock, sono contento che stia riscuotendo il tuo gradimento: effettivamente ci sono delle trovate geniali. Io adesso, in attesa della settima stagione in italiano (purtroppo sono ancora molto provinciale e proprio non riesco a vederli in lingua originale), mi sono lanciato su Modern Family e anche se sono solo all’inzio sembra essere una serie che merita 🙂
beh, modern family, anche quello, da non perdere. ma perchè ‘quella volta’ non ho pensato di fare ‘il critico di serie televisive’? c’è così tanto di imperdibile da vedere: questo è quello che intendo io come TELELAVORO!
beh, modern family, anche quello, da non perdere.
ma perchè ‘quella volta’ non ho pensato di fare ‘il critico di serie televisive’? c’è così tanto di imperdibile da vedere: questo è quello che intendo io come TELELAVORO!
Bentornato Ale (augurandomi che ad un certo punto anche tu possa dire lo stesso a me).
Mi piace l’idea di seguire uno schema guida per la stesura del post, ma non trovo bello da parte tua togliermi una scusa per non combinare niente in questo ambito …. sgrunf, non sei più mio amico 🙂
I tuoi testi mi riempiono sempre di allegria, e vedo che anche seguendo una rigida impostazione non è che la sintesi si sia impossessata di te in maniera totale. Sapendo quanto per me prendermi una giornata di ferie per leggere i tuoi interventi non sia mai stato un problema, capirai anche come le mie precedenti parole non siano un rimprovero o una frecciatina quanto piuttosto un bel sospiro di sollievo. Mi spiego: partoriamo un post con tempi da gravidanze di elefante, e il pensiero di aver atteso per settimane e mesi solo per leggere: oggi c’è il sole (menzogna!), sono felice (sì sì certo), ecco la mia canzone del giorno, credo che mi innervosirebbe non poco.
Cinque stelle dunque alla tua sempre ispirata oratoria, alla canzone UNA STELLA perchè è insipida DA MORIRE… sei sicuro di sentirti bene? Dopo questo brano sappi che mi sento autorizzata a dare il peggio di me, ma anche facendolo difficilmente riuscirò a pubblicare qualcosa di così bruttino (so che non ti è sfuggito che è questo il punto in cui potrai sferrare il contrattacco).
Evviva i La’s per essersi sciolti, per non combinare più niente, e chissà che Lee Mavers si sia ormai fatto rapire dal fascino del ricamo al tombolo, del decoupage, dello sbucciar patate … insomma, qualsiasi cosa pur di non doverlo più sentire.
p.s.: hai visto come i recenti fatti che hanno abbellito la mia vita mi abbiano trasformato in una fatina buona grondante miele? Vive l’amour!
ma daiii, una stella sola!!!
praticamente ‘lo schifo del mondo’! ma io, che seguo le serie tv procedurali, sono allora pronto a patteggiare scendendo io e salendo tu a due stelle.
Pensi che per la nuova Valeria tutta ciccì coccò possa andar bene questa mediazione?
io, in verità mi sono già stufato e quindi, pur non credendoci appieno, difendo a spada tratta il pezzo, Lee Mavers e il suo servizio di pentole con fondo bruciato dal ragù.
troverò tutte le recensioni dell’album e di questo pezzo e ti farò sentire unica voce stonata nel coro degli adepti dei La’s e di questo pezzo fantastico senzatempo.
[forse ho esagerato. magari non nei toni ;-)ma….avrò mai il tempo per trovare tutta ‘sta roba e per buttar giù anche qualche rece in finlandese per rendere più credibile il consenso internazionale?]
bentornati a tutti e due. ma dopo questa pausa gigantesca, ci sarà ancora qualcun altro che ci legge?
faccio una prova e metto il mio numero di carta di credito (4563 7846 4763 4933), sai che felicità quando scoprirò che invece sono in tantissimi?
Ma no Ale lo schifo del mondo, una stella significa “dimenticabile”. Non potrei definire meglio questo brano, che sto ascoltando anche in questo momento senza che mi riesca di ricordare se e quando lo avevo già sentito (e ovviamente lo avevo fatto, due volte come minimo, l’altro ieri). No no no, non patteggio, non per questo personaggio (quello con il nome intendo) che, in preda ad un fortissimo pregiudicius perniciousus, sento già di odiare (teneramente però, perchè sono tutta ciccì coccò :-)).
Dovrò scrivere qualcosa e in fretta dunque, e per ben due motivi: il primo, per sportivamente darti la possibilità di farmi a fettine a tua volta (ancora e ancora e ancora, certe cose non bastano mai), il secondo perchè non mi piace l’idea che i curiosoni tentati dal numero della tua carta di credito arrivino qui, a casa nostra, e si trovino i La’s nell’ingresso, non con tutta la roba di ottima qualità che ormai è ammassata nello sgabuzzino.
Anzi, sai cosa ti dico … adesso rovino pure la sorpresa e ti dico cosa posterò: una canzone! tiè.
No!!! Non vale… mi hai rubato l’idea… anche io volevo fare un post su una canzone 😉
…che sfaticati che siete. 😉
Potrei scommettere che il mio prossimo post arriverà prima delle vostre chiacchiere da bar, ma non vi darò altre scuse per posporre.
Lavorare! Produrre! (Postare!)
davvero troppo generoso.
Per le tre stelle dici? Loro braccino corto e io manica larga? C’è del vero.