ELLIOT SMITH | Needle in the Hay + NEGRITA | Provo a difendermi

Elliot SmithL’ANTEFATTO
L’antefatto è che, dopo il mio ultimo post in luglio 2013, sono stata alternativamente felice o concentrata ad esserlo (o convinta di esserlo), e questa cosa, detonatore di tanti altri impegni imprevisti, mi ha tenuta lontana da tutto o quasi,  blog compreso. Finalmente (?!?) il mio umore è cambiato, e non sono più l’insopportabile lieta donna che ero, per cui  è arrivato anche il momento di pubblicare il frammento di questa canzone che mi è sempre piaciuta ma che, inutile raccontarsi bugie, non è per tutti i momenti.
CHI
La canta Elliot Smith, pseudonimo di Steven Paul Smith; qualcuno forse lo ricorderà per la nomination all’Oscar per la migliore canzone originale in Will Hunting – Genio ribelle. Se vi dirò che è morto a 34 anni, forse suicida (particolari macabri sull’evento) ma comunque fortemente depresso, penso che non occorrerà aggiungere molto altro. Non per me perlomeno. Anyway, notizie a bizzeffe “wherewhere you want” come canta anche lui nel brano (mi sembra).
CHE COSA
Questa canzone , forse l’unica di Elliot Smith che io conosca (la mia solita cultura superficiale nonché a macchia di leopardo spelacchiato) l’ho ascoltata inserita nella colonna sonora del film The Royal Tenembaums, in una scena talmente suggestiva (altri aggettivi potrebbero essere parimenti usati) da non aver mai abbandonato la mia memoria. Il video che propone la versione (quasi) intera è tratto proprio da questo insolito e bel film di Wes Anderson. Ci sono scene filmiche indissolubilmente legate alla musica che le accompagna (dai film di Tarantino se ne possono trarre esempi a bizzeffe),  per me questa scena è una di quelle.

E COME mi è entrata dentro? Le parole le capisco sempre dopo, con il testo alle mani, per cui direi che sicuramente è l’atmosfera che crea…. La solitudine, soprattutto la solitudine.

E COME E’ FATTA
Molto semplicemente direi: una chitarra, e una voce … rauca, suggestiva, triste, rassegnata. Come potrebbero mai essere le giornate di una persona che canta così se non depresse? Chapeau comunque per la vena creativa, c’è chi nelle stesse condizioni non si alza neanche dal letto, Elliot Smith componeva musica pensa un po’…

LE PAROLE le trovo abbastanza criptiche, le traduzioni che ho trovato farebbero girare nella tomba anche illustri ignoranti ….ma c’è un pezzo (il frammento) che mi dice qualcosa, me lo dice eccome.

PERCHE’ QUESTO BRANO
Perchè sì, e per tutti gli altri motivi che vi verranno in mente, compreso che Luke Wilson è un bel ragazzo (ha! le risa).

CONCLUSIONI

Se state allattando non leggete, non guardate. Se pensate che la depressione sia una posa, leggete e ascoltate e sogghignate. Se invece ne sapete qualcosa del mood di cui sto parlando,  calatevi pure nelle tenebre. Tranquilli, non resterete lì, non c’è proprio verso che ve lo lascino fare 🙂

IL FRAMMENTO
Eccolo

E IL VIDEO eccolo qua

 CONCLUSIONE:

Dopo un viaggio nel buio della mente e del cuore, se ne siete tornati indietro e non vi piaceva tanto quel modo di scomparire, questo suggerito dai Negrita (di cui forse dirò in un altro post per risarcirli del niente di cui ne dirò adesso) garantisce comunque il risultato ma la luce … sarà completamente diversa.

LE STELLE

5 a Needle in the hay, 4 a Provo a difendermi, però in questo contesto, per il gioco degli opposti, secondo me se ne merita 5 perchè suggerisce un’alternativa (si può essere freddi nella morte, ma anche … ben cotti).  Cheers amici, se siete fortunati il prossimo post sarà nel 2015.

 

12 risposte a “ELLIOT SMITH | Needle in the Hay + NEGRITA | Provo a difendermi

  1. Valeria so bene com’è il mood, tanto bene che difficilmente sono riuscito a capire chi vive una vita perfettamente “felice”. L’importante è riuscire sempre a sapere dove ti trovi e non come purtroppo il povero Elliott. Tra parentesi credo fermamente che molta della musica migliore sia riguardante il lato oscuro e non certamente quello “happy forever”.
    Tornando ad Elliott che dire, qua ancora al secondo album con tracce ancora molto scarne e lo-fi simili all’esordio, semplicemente un grande.
    Se posso dire la mia opinione è che questa canzone parli di droga comunque, un lato più psicologico della stessa.
    Insomma non ti conoscevo ma grande “primo post che ho letto io”….peccato poi per i negrita 😛

    • I Negrita erano strumentali a creare l’opposto …. Basta con questi poveri Negrita!
      Cmq si la canzone parla di droga, sarà per quello che il testo lo capiamo poco NOI.
      Grazie per il tuo gradito commento nonchè per la tua ancor più gradita visita. Segnati questa data: 22 ottobre 2015 …. pubblicherò un nuovo post 🙂

  2. WOW Elliot Smith, MARRIASSANTISSIMA da quanto tempo non ne sentivo parlare. La scelta è indubbiamente interessante e mi darà una seconda occasione per accodarmi all’esercito di estimatori di questo talentuoso autore.
    Seconda occasione perchè ci provai anni fa, spinto dai commenti entusiastici di ogni persona ‘con le orecchie’ (o almeno così mi sembrò allora) ma, ricordo vagamente, credo lo abbandonai perchè i brani erano troppo omogenei (sfiga a 360°)….oppure semplicemente non trovai il frammento.

    Invece il tuo frammento e la canzone tutta mi piace proprio!!! Non certo una tarantella, ma non mi aspettavo una scelta diversa da questa: il testo (tuo) e la musica mi sembra non pecchino certo di coerenza.
    La canzone è bella [sebbene sembri un demo, una cosa precedente al brano da mettere sul disco…ma questa è un po’ la cifra di smith], giusto un sussurro, minimalista, con un testo che in parte non capisco mentre la parte che invece comprendo è agghiacciante, ma comunque perfetto per il commento della scena del film (che, figurati se mi ricordavo, PROPRIO NO, ma il film allora l’avevo visto e non so neanche perchè non mi fosse piaciuto….ma si tratta di 6 vite fa, come dire che i funghi non sono buoni perchè a 7 anni non li mangiavo)… se ci fossi [soggetto perso per strada: la canzone] inciampato prima io, credo l’avrei fatta diventare un post….del lunedì.
    Comunque sono già su spotify per fare del signor Smith il mio soundtrack della giornata, giusto per far finta di non perdere un colpo.

    Per il resto, Bentornata, bentornata davvero!! I missed you! Questo posto non era lo stesso senza il tuo contributo (vero Johnson?) e non nascondo che la lontananza di uno dei padroni di casa ci abbia portati – forse anche interrogandoci continuamente sul senso di pagare l’ascensore e non usarlo (sempre temi da condominio) – ad aspettare, posporre, rimandare, allungare i tempi tra un post e l’altro.
    Questo naturalmente non significa che adesso buttiamo le nostre vite (oppure non ce le riprendiamo…il senso è quello) e sforniamo un post ogni due giorni, ma per quanto mi riguarda mi darà una spinta in più a scrivere la seconda riga del mio prossimo intervento (il brano è deciso da almeno 4 mesi) sperando in un’idea fulminante ….per la terza 🙂

    Sulla seconda scelta (SECONDA SCELTA appunto!) dei Negrita non capisco bene. Cioè capisco il gioco degli opposti e tutto il resto, ma è una canzone che ti piace davvero? O solo le parole ci azzeccavano con il mood?
    Perchè qui non ci siamo.
    Ma non è che non ci sia tu, sono proprio loro che non ci sono, e non ci sono da almeno 4 lustri ma continuano a fare delle canzoni ‘random’, e pare ci sia anche gente che li ascolti.
    Io questa cosa specifica con loro non la faccio da molto tempo con ‘attenzione’ (pregiudizi? postgiudizi piuttosto e comunque….ma certo!) almeno prima di oggi e, nonostante non sia per nulla il loro pezzo peggiore, ho una necessità impellente di ripristinare l’equilibrio ‘uditivo’ e liberarmi dal solito becero e ruffiano qualunquismo musicale (ecco, l’ho detto, mi troverò le gomme bucate).

    Facciamo così, mi ascolto Elliot Smith tutta la mattina, primo pomeriggio tutta la discografia del mio nuovo idolo (idola, idoli) protagonisti del mio prossimo post, poi un paio giri su un’altra canzone nuova che mi sta piacendo adesso…e prima di sera li avrò dimenticati.

    Ma le cose importanti le ricordo tutte: Welcome back!
    Cinque stelle!

    • Beh, è bello tornare e vedere che la gente è contenta di ciò… lacrimuccia? No sorry, finite.
      La canzone è bellissima, il film è bellissimo, tra un po’ dirò che pure io sono bellissima. Di sicuro sono ganzissima, perchè ascolto pure i Negrita!
      Ti tolgo la curiosità: la canzone mi piace proprio, ma soprattutto mi piace il ritornello, che infatti ho frammentato, su questo scomparire contro il Sole (e fanculo tutto il resto) che è come minimo una “luminosa” alternativa all’idea un po’ abusata del buon Luke Wilson.
      Poi a me i Negrita fanno una simpatia enorme (pregiudizio positivo) da quando li vidi esibirsi con Olmo a Mai dire … qualcosa (Goal? Martedì? Grande Fratello?).
      Per il resto sono curiosissima di conoscere questi Grandi Sacerdoti (Sacerdote/Sacerdotessa) della musica che continui a sventolarci sotto il naso ormai da mesi. Capisco che tu centellini le parole con il contagocce… vuoi partorire il capolavoro…. Ma Ale, non ti è servita a niente la mia esperienza sul nutrire grandi aspettative? Frammenta, scrivi le tue due solite righe al salto, al resto ci pensiamo io e Johnson con i nostri coltissimi commenti (al primo momento in cui avremo le dita libere e non infilate sul naso).
      Baci, bacissimi, abbracci, felicità a palate

    • ….ma sì, hai ragione, ho creato troppe aspettative e continuo a promettere e promettere, come un qualsiasi scrittore che all’agente chiede tempo di ricontrollare il libro che non ha ancora scritto.
      Ecco, la situazione è proprio questa.
      Finisce che il prossimo post sarà su un’altra cosa, una canzoncina uptempo primaverile su api e farfalle, buttata giù alla “bell’e meglio”. 😐

      no great expectations

    • Eh no, non te la cavi così facilmente! Esigo che il prossimo post sia dedicato a questo tuo nuovo Idolo/i musicale degli ultimi mesi…

      …sempre che nel frattempo non esca il nuovo album di Lana Del Rey e allora ti consentirò di dedicare un post a lei, che dopo tutto non le abbiamo dedicato molta attenzione in passato.

  3. Intanto non sai quanto è stato bello scoprire questa mattina che avevi postato un frammento! 😀

    Della/e canzone/i dirò qualcosa dopo, ma ti ringrazio invece subito per aver citato un film splendido come The Royal Tenenbaums, che al tempo della sua uscita mi era piaciuto da matti ma che non vedo da un bel po’ di tempo… cosa alla quale dovrò porre rimedio il prima possibile. Come già accadde quando esaminasti il brano tratto da The Big Lebowski, e come affermi tu stessa, anche in questo caso le immagini sono un accompagnamento fondamentale per il mood del pezzo e concordo sul fatto che Tarantino sia un maestro in questo (al punto che stavo per farti un esempio che trovo splendido, ma poi ho deciso per il momento di tenermelo per un eventuale futuro post)

    Per quanto riguarda i frammenti veri e propri, dopo quel che ci siamo detti ieri, capisco che siano molto legati al tuo stato d’animo di questo periodo e trovo molto bello che tu abbia comunque fatto un accostamento di questo genere… tanta tristezza/malinconia/depressione, ma anche il coraggio e la voglia di provare a difendersi e rialzarsi…

    Il bello della musica è che si riesce sempre a trovare un pezzo adatto per fare da colonna sonora a qualunque momento della nostra vita, triste o gioioso che sia.

    Di più non aggiungo, se non l’augurio più sincero che, nonostante tutto, tu possa riuscire a trovare prima o poi l’ago nel pagliaio.

    Da parte mia, per te, 5 stelle tutta la vita.

    • Commozione a palate …. Grazie. Cmq ascolta i frammenti, Elliot Smith merita e, checchè ne dica Ale, anche i Negrita (di allora perlomeno, il brano è del 1999, secolo più secolo meno).

    • Ah, dai, era del ’99 il pezzo? Pensa te la mia disinformazione ‘a pecora’ (senza le macchie nere ‘del sapere’ del leopardo) dove mi fa deragliare, credevo fosse nuovo.
      Per puntiglio confermo le brutte cose dette prima ma mi tocca precisare che, a metà anni 90, anch’io comprai un loro disco (War) e, ricordi di allora, non mi portarono all’ospedale (tutto bene, quindi) 😉

    • Allora dopo attento e ripetuto ascolto dei frammenti posso dire che:

      – Needle in the Hay è molto bella seppure così scarna e dolente. Belle soprattutto le sovraincisioni vocali con le quali Smith “doppia” la sua stessa voce nei ritornelli.
      Ho letto nella sua biografia che, dopo i primi due album “solo voce e chitarra”, nei successivi si è dedicato a sonorità più elaborate con chiari richiami a quelle dei Beatles e sono quindi molto curioso di ascoltarli.

      – Anche il frammento dei Negrita non mi dispiace affatto, quasi più dal punto di vista musicale che non del testo: insomma per me è si per entrambi 🙂

Esprimiti! Lascia un Commento